L’importanza della consapevolezza nella genitorialità
Essere genitori è un viaggio che trasforma radicalmente la vita, richiedendo l’acquisizione di competenze specifiche. Il nostro stile educativo è fortemente influenzato dalla nostra storia personale. Le esperienze vissute da bambini, sia positive che negative, modellano il modo in cui interagiamo con i nostri figli. Queste esperienze educative-relazionali vissute nella propria famiglia d’origine non sempre risultano adeguate per affrontare le sfide della nuova coppia genitoriale. È fondamentale, innanzitutto, non trasferirle sui figli tout court, ma saperle rivedere e adattare alla situazione attuale. Per farlo, è necessario essere consapevoli delle proprie abitudini e dei valori di riferimento.
Un altro aspetto cruciale da considerare è l’impatto che lo stress dei genitori, quando non gestito, può avere sull’educazione dei figli.
Recenti studi, infatti, hanno evidenziato come lo stress genitoriale non sia da sottovalutare, in quanto può influenzarne le capacità educative e portare a conflitti nella relazione genitore-figlio. In alcuni casi, inoltre, può persino diventare una concausa dell’insorgere di patologie o disturbi psichiatrici nei bambini e negli adolescenti (Chapman & Van Gordon, 2018).
La discussione sulla consapevolezza nella genitorialità ha preso piede a partire dagli anni ’90. In quel periodo, si è compresa l’importanza della relazione tra genitore e figlio per offrire un valido supporto nello sviluppo sociale, emotivo e cognitivo dei bambini. Autori come Daniel Siegel1 e Jon Kabat-Zinn2 hanno contribuito in modo significativo alla diffusione di questi concetti con numerosi contributi in libri e articoli.
Il tema è stato citato anche nel “Documento d’Indirizzo in materia di tutela e promozione della salute nei primi 1000 giorni” 3 edito nel 2021 dal Ministero della Salute italiano. Leggiamo a pagina 28:
“Costruire ambienti familiari, educativo-scolastici e sociali ricchi di affetti, relazioni e stimoli sul piano socio-emotivo e cognitivo contribuisce in maniera determinante alla qualità dello sviluppo infantile e della società. Affrontando la genitorialità, è cruciale ricordare che non esiste un genitore perfetto e ogni coppia trova la propria strada attraverso un processo di prove ed errori.”
Un aspetto fondamentale di questo approccio è proprio quello di considerare nel rapporto educativo, anche il genitore e non solo il figlio. In precedenza infatti, l’attenzione era concentrata esclusivamente sul bambino, trascurando l’incidenza nella relazione anche dello stato emotivo del genitore.
La genitorialità consapevole sottolinea l’importanza della relazione educativa, dove i genitori, con le loro emozioni e le loro vulnerabilità, sono attivamente coinvolti nel processo di crescita del figlio. Questa consapevolezza permette di costruire una relazione autentica con i figli, dove lo stato d’animo del genitore, anziché essere considerato non rilevante, diventa parte integrante della relazione, permettendogli di essere maggiormente protagonista delle scelte educative.
Questo approccio non è rivolto solo ai neo-genitori, ma si rivela efficace anche nella relazione con i figli adolescenti, aiutandoli nella costruzione della propria identità e personalità e proteggendoli da condotte a rischio come abusi di sostanze. Studi, come quelli di Duncan et al. (2009) e May et al. (2016), hanno dimostrato come questo metodo possa avere un impatto significativo sul benessere dei giovani, favorendo sia i ragazzi che i genitori nell’adattamento in questa fase di transizione.

Essere genitori consapevoli è permettere ai figli di essere se stessi
Cosa significa essere genitori consapevoli?
Essere genitori consapevoli implica essere presenti con intenzionalità nel momento presente, prestando attenzione ai bisogni emotivi e fisici dei propri figli. L’approccio si basa su principi fondamentali come l’ascolto attivo, la comprensione empatica e la capacità di rispondere in modo adeguato alla situazione piuttosto che reagire impulsivamente, o lasciarsi sopraffare dai ritmi frenetici della vita quotidiana. In questo modo, si può soddisfare i bisogni dei figli ponendo limiti e regole sane, che possano favorire uno sviluppo ottimale a livello fisico, emotivo e cognitivo.
È possibile praticare una genitorialità consapevole anche quando la relazione di coppia non esiste più. Si rimane sempre genitori con un impegno costante verso il miglior interesse dei figli, infatti, anche in caso di separazione,
Le competenze fondamentali di un genitore consapevole
Per raggiungere una genitorialità consapevole, è essenziale che i genitori sviluppino competenze fondamentali senza paura di non riuscire nel loro ruolo. Sempre più genitori si trovano in crisi e in difficoltà, cercando validazione dai loro figli e rischiando di entrare in crisi quando i bambini o ragazzi non approvano il loro operato.
Queste abilità contribuiscono a creare ambienti familiari basati su rispetto, presenza e responsabilizzazione. Analizziamole nel dettaglio:
- Ascolto attivo;
- Empatia e gestione delle emozioni;
- Stabilire regole e limiti;
1. L’ascolto è una competenza fondamentale in una relazione; consente di comprendere il mondo dell’altro e non solo, permette anche di esplorare ciò che si muove dentro di noi: durante l’ascolto, possono emergere in noi delle emozioni come rabbia, gioia o paura. Riuscire a porvi attenzione ci consente di accedere ad un’esperienza più completa di noi stessi. È cruciale riconoscere che le nostre emozioni derivano da noi stessi e non dal comportamento dell’altra persona. L’ascolto attivo implica una presenza consapevole e il desiderio di capire intenzionalmente, al fine di comprendere appieno cosa nostro figlio ci sta comunicando, prestando attenzione sia al contenuto verbale che al linguaggio del corpo. La genitorialità efficace spesso ruota intorno a queste dinamiche di comunicazione.
2. La gestione delle emozioni e la comprensione empatica sono essenziali per il percorso di crescita dei nostri figli. Affinché un bambino possa gestire le proprie emozioni, è fondamentale che il genitore acquisisca per primo questa capacità, imparando a viverle senza timore. Riconoscere il ruolo adattivo delle emozioni è importante, poiché quando non vengono riconosciute o espresse, possono comunque influenzare il nostro comportamento e le nostre decisioni in modo inconsapevole. Questo significa che, anche se non ci rendiamo conto di ciò che stiamo provando, queste emozioni possono comunque condizionare le nostre azioni e reazioni.
Per sviluppare empatia verso gli altri, è indispensabile essere empatici prima di tutto con noi stessi. Questo significa comprendere il significato delle nostre esperienze, riconoscere le nostre imperfezioni e limiti personali. Essere consapevoli di sé stessi ci aiuta nella genitorialità, poiché ci consente di accettare gli errori e le vulnerabilità degli altri, liberandoci da giudizi affrettati.
Essere empatici significa “indossare le scarpe” dei nostri figli, metterci nei loro panni e comprendere le loro esperienze. È importante che siamo comprensivi mantenendo allo stesso tempo il nostro ruolo genitoriale. Questo equilibrio permette ai bambini di crescere con maggiore sicurezza e autonomia, eviteremo quindi di metterci al loro livello, come fossimo amiconi, in tal modo potremmo essere una guida sicura nel loro cammino di crescita.
3. L’ascolto attivo e l’empatia non vuol dire approvare tutto quello che viene dal bambino o dal ragazzo, infatti, stabilire limiti e regole sicure e coerenti, adatte alla loro età, aiuta i figli a gestire la frustrazione e favorisce uno sviluppo sociale corretto. Queste regole non devono essere eccessive, ma chiare e bilanciate, creando così un ambiente protetto e sicuro.
La Ricerca Scientifica sulla Genitorialità Consapevole
Studi recenti hanno evidenziato l’importanza della relazione tra genitori e figli nella gestione familiare. La consapevolezza genitoriale è decisiva per educare i figli in un ambiente sicuro e supportivo. Daniel Siegel, neuropsichiatra e autore di “La Mente del Bambino”, ha dimostrato come la consapevolezza genitoriale possa migliorare la salute mentale e lo sviluppo emotivo dei bambini. Allo stesso modo, Adele Faber ed Elaine Mazlish nel loro lavoro “Come parlare perché i bambini ti ascoltino” forniscono tecniche pratiche per migliorare la comunicazione tra genitori e figli, promuovendo una gestione familiare efficace.
Strategie pratiche per migliorare le competenze di genitorialità
- Dedica del tempo di qualità: la vita quotidiana è piena di impegni che richiedono la nostra attenzione. Aspettarsi che il momento giusto arrivi da solo non è una strategia vincente, poiché potrebbe non presentarsi mai. Fare più cose contemporaneamente mentre si è con il proprio figlio, può essere una gestione del tempo efficiente, ma potrebbe non essere una modalità adeguata se vogliamo coltivare una relazione più profonda con lui. Programma dei momenti esclusivi da passare con tuo figlio: tempo dedicato dove potrai essere pienamente presente, per ascoltarlo e osservarlo mentre gioca.
- Sviluppa una comunicazione efficace e positiva: utilizza frasi che riflettono i sentimenti del bambino per favorire un dialogo aperto, ad esempio: “ho paura quando fa buio”, “sono preoccupato per la giornata di domani a scuola”, “mi sento felice ed emozionato per la festa di compleanno del mio amico, di domani”.
- Mantenere una buona consapevolezza personale del genitore: prendersi del tempo per se stessi e per la coppia, permette di mantenere una buona consapevolezza di sé stessi. A questo scopo, può essere utile tenere un diario, oppure trascorrere qualche minuto ascoltando musica e riflettere sui propri obiettivi.
Risorse per approfondire:
- “La Mente del Bambino” di Daniel Siegel
- “Come Parlare Perché i Bambini Ti Ascoltino” di Adele Faber ed Elaine Mazlish
Conclusione
La consapevolezza nella genitorialità rappresenta un metodo che permette di potenziare le risorse di gestione familiare dei genitori, trasformando le dinamiche relazionali dal loro interno. Attraverso l’ascolto attivo, l’empatia, la gestione consapevole delle emozioni ed offrendo regole sicure, i genitori sono in grado di creare un ambiente affettivamente ricco e di supporto per educare i loro figli in modo sano e positivo.
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- https://it.wikipedia.org/wiki/Daniel_J._Siegel ↩︎
- https://it.wikipedia.org/wiki/Jon_Kabat-Zinn ↩︎
- http://Microsoft Word – Doc1000giorni giugno 2019 FINALE COMPLETO CON COPERTINA ↩︎
Sono Elena Casetta, Consulente Familiare® e Coordinatore Genitoriale. Accompagno le persone, le coppie e le famiglie nel superare le crisi, migliorare la comunicazione, risolvere conflitti e vivere meglio le proprie relazioni. Seguimi