Coppie e conflitti: costruire comprensione
Coppie e conflitti: costruire comprensione

Coppie e conflitti: costruire comprensione

Superare la concezione torto-ragione per raggiungere un nuovo livello di comprensione reciproca, come gestire i conflitti nella relazione di coppia.

I momenti di conflitto all’interno di una coppia possono destabilizzare l’equilibrio della relazione. Tuttavia, se affrontati correttamente in ogni fase, possono anche essere l’origine di un nuovo livello di comprensione reciproca.

Come gestire i momenti di tensione

I litigi influenzano profondamente noi stessi e le nostre relazioni, poiché coinvolgono vari aspetti della nostra vita e possono causare disagio e sofferenza. È cruciale affrontarli e gestirli con attenzione per prevenire gli effetti negativi che possono provocare su di noi e sul rapporto di coppia.

un cuore spezzato, simboleggia la rottura della relazione

Molte coppie considerano il conflitto un segno di fallimento e tentano di evitarlo, credendo che la loro presenza indichi problemi nella relazione. Tuttavia, non è tanto la presenza di conflitti a rilevare eventuali criticità in una relazione, quanto piuttosto la capacità di gestirli, specialmente quando questi sono pervasivi, violenti e si verificano frequentemente. Questa percezione nasce dal disagio e dalla sofferenza emotiva che spesso accompagnano questi momenti. In realtà, i conflitti sono una parte naturale della vita di coppia. La vera sfida non è evitarli, ma imparare a gestirli in modo sano.

Affrontare le divergenze con un atteggiamento costruttivo può trasformare un momento di tensione in un’opportunità per crescere insieme e rafforzare la comprensione reciproca.

Quando i conflitti non sono gestiti adeguatamente e degenerano in escalation, invece, diventano fonte di rottura, generando una dinamica costante di confronto-scontro dove ogni partner tenta di imporre il proprio punto di vista, anziché focalizzarsi sui bisogni dell’altro.

Si resta intrappolati in un circolo vizioso in cui si pensa che soddisfare i bisogni altrui significhi sacrificare il raggiungimento dei nostri. Spesso ci ritroviamo a contare le volte in cui siamo stati noi a fare il primo passo verso l’altro e arriva un momento in cui riteniamo sia giusto soddisfare anche le nostre esigenze, mettendoci per una volta al primo posto.

coppia che raffigura con le mani il cuore per rappresentare il sentimento che provano

E se ti dicessi che c’è un modo per far vincere entrambi? Che è possibile trovare una soluzione che soddisfi le esigenze di tutte le parti coinvolte?

Rabbia: un’emozione naturale, ma da gestire

La rabbia è spesso il primo indizio che sta per emergere un conflitto. Si tratta di un’emozione primaria, che non va svalutata, poiché se gestita in modo adeguato può diventare uno strumento utile per chiarire incomprensioni e risolvere le tensioni.

La rabbia è una delle emozioni fondamentali che proviamo, fa parte del nostro istinto di difesa ed è presente da sempre nella nostra evoluzione.

Ha una funzione adattiva essenziale: ci segnala che qualcosa nella nostra esperienza o nelle nostre relazioni non va, e ci spinge a reagire per proteggere noi stessi o i nostri bisogni. In questo senso, la rabbia è una risposta che ci aiuta a stabilire confini e a riconoscere quando sentiamo che i nostri diritti o valori sono stati violati.

Tuttavia, a livello sociale, la rabbia viene spesso considerata un’emozione “sbagliata” o negativa, e molte persone sono portate a reprimerla o a sentirsi in colpa quando la provano. Questo stigma deriva dalla convinzione che provare ed esprimere rabbia coincidano e si manifestino nella perdita di controllo o di danneggiamento delle relazioni interpersonali. Ma ignorare o sopprimere la rabbia può essere altrettanto dannoso, poiché accumularla rischia di trasformarla in risentimento o di farla esplodere in modo incontrollato.

Quando la rabbia viene riconosciuta e gestita con consapevolezza, può diventare un valido strumento per favorire il cambiamento e la crescita personale. Questa emozione ci permette di entrare in contatto con i nostri bisogni più profondi, come il bisogno di sentirci rispettati, ascoltati e considerati. Saper esprimere la rabbia in modo positivo, senza ferire l’altro, è una competenza fondamentale per gestire i conflitti e mantenere una comunicazione sana nella relazione di coppia.

Tuttavia, è essenziale fare una distinzione tra lo stimolo (ciò che apparentemente scatena la rabbia, come un commento o un comportamento) che è un elemento esterno a noi e la causa della frustrazione, che in genere riflette un bisogno insoddisfatto o un interesse che non è stato preso in considerazione. La causa delle emozioni che proviamo si origina da un processo interno, ed è fondamentale acquisire consapevolezza di ciò senza limitarsi alla mera reazione allo stimolo.

Le fasi del litigio

Ogni litigio ha delle fasi: dalla tensione iniziale all’esplosione emotiva, fino alla fase di risoluzione o, in alcuni casi, all’ulteriore deterioramento della relazione. È fondamentale riconoscere questi momenti per poter intervenire e gestire la situazione. In particolare, è importante capire che spesso quello che appare come il “problema” può esprimere una posizione: dietro le parole e le accuse si celano sempre interessi più profondi e, ancora più importanti, i bisogni di ciascun partner.

Raggiungere un nuovo livello di comprensione reciproca

Durante un litigio, è facile concentrarsi sulle posizioni: “Hai torto!” o “Non mi ascolti mai!”. Tuttavia, dietro queste affermazioni spesso ci sono interessi più profondi come il desiderio di essere compresi, rispettati o valorizzati. Riuscire a distinguere tra ciò che si dice (posizioni) e ciò che si desidera veramente (interessi e bisogni) è essenziale per risolvere il conflitto.

coppia che litiga arrabbiata

Superare la mentalità torto-ragione e risolvere i conflitti

La risoluzione di un conflitto non riguarda il vincere o perdere, ma il trovare un terreno comune. Superare la mentalità di torto o ragione non significa giustificare il comportamento altrui a prescindere dai fatti. Implica piuttosto comunicare in modo aperto, ascoltare con attenzione e tentare di comprendere la prospettiva del partner. Significa essere aperti verso diverse soluzioni possibili e capire il punto di vista altrui, anche se può essere distante dal nostro, senza per questo, necessariamente condividerlo. Solo così il conflitto può diventare un momento di crescita per la coppia, rafforzando la relazione e promuovendo un legame più autentico e profondo.

Quando la comunicazione empatica con il partner risulta impossibile, può essere utile consultare un professionista esperto in conflitti. Questo può accompagnarvi in un percorso che vi aiuti a riscoprire e apprezzare le differenze individuali e i bisogni reciproci, oltre a sviluppare nuove competenze comunicative e dare nuovo slancio alla vostra relazione.

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